Poncho Franco

Ildefonso Franco Sampedro, in arte Poncho Franco, vive in Equador.

Ha svolto numerosi Workshop e seminari su storia dell’arte, sviluppo della creatività e arti visive (tra cui pittura, disegno, animazione video, scultura, chitarra), tenuti presso l’Art Museum of Newport, Children Museum, South Providence Community Library, Knight Memorial Library, Onleyville Library, Teatro ECAS dello stato del Rhode Island, USA e nei Musei di Guayaquil, Musei di Quito (Camilo Egas, Museo dell’Acqua), Universidad Espíritu Santo, Ecomundo, Sek, diverse istituzioni educative e diverse comunità indigene dell’Amazzonia.
E’ stato Responsabile culturale della Progettazione e direzione della sfilata “9 ottobre” Guayaquil. Spettacoli artistici
Si è distinto anche nell’elaborazione di scenografie e montaggio di video.

Ha ottenuto numerosi premi sia in Equador che negli Stati Uniti.

Ha esposto le sue opere in Repubblica Dominicana, Messico, Spagna, USA, Ecuador.

Le sue opere sono pubblicate nei seguenti volumi:

“Los 100 artistas del audiovisual experimental 2011”. Asociación archivos nuevos medios Ecuador.

“100 Artistas de la pintura ecuatoriana Salón de Octubre”. Casa de la Cultura núcleo del Guayas

“Mapas del Arte Contemporáneo en Ecuador”. Gennaio 2015. Autore Hernán Pacurucu.

Le sue opere raccontano l’Amazzonia, la sua struggente bellezza e i disastri fatti dall’uomo.

La serie della pandemia è ispirata a quello che purtroppo è accaduto in questi anni in Equador e negli altri paesi dell’America centrale. Ma stranamente anche in questo disastro emergono i colori della speranza.

“Pensavo che all’inizio della pandemia, avrei creato un quadro macabro, ma la mia sorpresa é stata di aver trovato sollievo tra tanta barbarie, anche se nel mio paese la pandemia ha provocato abusi economici e un aumento della corruzione”

Gli altri quadri dedicati all’Amazzonia ne descrivono la bellezza ed i colori, con pennellate materiche ora delicate, ora vigorose. I tramonti diventano quasi astratti perchè “ciò che ha attirato di più la mia attenzione sono stati i colori dell’Amazzonia, i fiori colorati, frutti colorati come l’achiote con cui si dipingono gli indigeni e anche i serpenti velenosi corallo, “manduru machacu” nella lingua kichwa…. ho quasi calpestato uno di questi animali…”